Il titolo sfugge dalle mani della SAV

Vevey campione per un punto, Beretta: “Mi sento ancora devastato”

La SAV Vacallo disputa una splendida Final Four a Neuchâtel, ma non basta per conquistare la Prima Lega Nazionale. Dopo il successo per 84-61 in semifinale sul Pully, i momò lottano con le unghie e con i denti contro il Vevey Riviera Basket, che negli ultimi istanti rimonta otto punti e alza al cielo il trofeo.

È successo tutto nell’ultimo maledetto minuto di una pazza e spettacolare finale. Sono bastati 60 secondi per passare dalle stelle alle stalle, per gettare alle ortiche lo sforzo compiuto nel terzo quarto per ricucire lo strappo di quindici lunghezze. Sì, perché non bisogna dimenticare che a metà partita il sogno già sembrava spezzato, ma i gialloverdi sono tornati dalla pausa ancor più grintosi di prima e con una voglia matta di riscattarsi.

E così a un giro d’orologio dal termine la SAV Vacallo si è trovata con otto punti di margine da gestire. Un bel bottino, si potrebbe pensare. Eppure, chi conosce il basket sa benissimo che non sono altro che tre possessi. Tre possessi giocati non al meglio dai momò: palla persa, tiri sbagliati e rimbalzo offensivo concesso. Il cinismo e la precisione da dietro l’arco degli avversari hanno fatto il resto: 88-87 il risultato finale in favore di Vevey, che per questa lega aveva a disposizione due statunitensi, un francese e un kenyota. Mica poco.

Tuttavia, la stagione della SAV merita almeno un 5+ (voto svizzero s’intende). Sotto la guida degli ottimi Marco Rota e Federico Naletto la squadra è cresciuta in maniera esponenziale ed è andata a un millimetro dalla gloria. Andrea Beretta, una delle colonne portanti dello spogliatoio, ha invece voluto dare 0,25 in più: “Io do 5,5 perché come gruppo abbiamo fatto una stagione di altissimo livello. Abbiamo affrontato tante difficoltà, ma quando siamo entrati nel periodo caldo ci siamo uniti ancor di più”.

Nell’immediato la delusione è sicuramente stata tanta. Ora che è passato qualche giorno, come si sente Beretta? “Mi sento ancora devastato. Quando perdi così all’ultimo secondo è impossibile non ripensare ai dettagli e a ciò che avremmo potuto fare meglio. Piano piano, però, sto iniziando a metabolizzare e sta crescendo l’orgoglio per quanto abbiamo fatto, abbiamo dato tutto”.

Durante la finale il numero 6 gialloverde ha ricevuto una violenta gomitata che gli ha fatto perdere molto sangue: “Sto un po’ meglio. Appena sono dovuto uscire ho pensato che sarebbe finita lì la mia finale. Invece sono subito stato aiutato da un soccorritore e da Mattia Libanore. Sono stati bravissimi a medicarmi bene e in fretta. Con l’adrenalina a mille e non sentivo dolore, volevo solo tornare in campo. In quel momento la squadra era in difficoltà e io volevo dare il mio contributo”.

Un grande contributo, visto il celestiale terzo quarto. Peccato solo per l’ultimo minuto, ma cosa è capitato in quei sessanta secondi? “È stato un finale molto teso, come spesso accade in partite di questa importanza. Noi purtroppo siamo incappati in qualche errore di gestione, abbiamo avuto troppa fretta, la pressione del momento e la mancanza di esperienza ci hanno fatto perdere lucidità”.

L’ultimo pensiero è invece rivolto ai tifosi: tanti erano presenti domenica alla Riveraine e molti altri hanno fatto sentire il loro calore da casa. “La miglior tifoseria di tutto il basket svizzero. Grazie mille per il sostegno, il calore e l’energia che ci avete dato tutta la stagione. Anche se non è andata come volevamo, speriamo di avervi resi orgogliosi. Ci riproveremo, e lo faremo con voi al nostro fianco”. Swiss Basket permettendo, la SAV Vacallo ci riproverà in Lega Nazionale B, poiché per diverse ragioni ha fatto richiesta per disputare il campionato cadetto. Vedremo se la lega accetterà, presto (forse) si avranno notizie.

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