Matteo Cremaschi: “Dovremo essere bravi a guardare avanti”

Il general manager della SAV Vacallo Basket Matteo Cremaschi su passato e futuro dei gialloverdi

Matteo Cremaschi: “Dovremo essere bravi a guardare avanti”

Di Simone Giambonini, l’Informatore

Si è rivelata una stagione tribolata quella della SAV Vacallo Basket. Tra infortuni, partenze e cambio di allenatore, i gialloverdi sono andati in vacanza senza respirare l’aria dei playoff. Di aspetti positivi ce ne sono comunque stati e da questi bisogna ripartire per pianificare al meglio il futuro. Ne abbiamo parlato con il general manager della SAV Matteo Cremaschi.

Come è da valutare una stagione che si è conclusa senza il raggiungimento dei playoff?
La mancata qualificazione ai playoff per un punto lascia l’amaro in bocca, ma questo risultato è frutto di un percorso estremamente complesso affrontato dal mese di settembre in avanti. Non cerchiamo scuse e dobbiamo essere onesti: sotto il profilo sportivo la stagione non può dirsi soddisfacente. Quel che conta è che siamo già al lavoro per raccogliere quanto di buono seminato sin qui e per consolidare le certezze in vista della prossima stagione che dovrà inevitabilmente coincidere con una riorganizzazione.

Al termine del 2021 sembravate una delle squadre più in forma, cosa è cambiato con la partenza di coach Frasisti?
Già nel periodo pre-natalizio era emerso un calo di attenzione da parte del gruppo. La sconfitta in Coppa Svizzera con Viganello e la vittoria al supplementare di Soletta erano segnali evidenti di un meccanismo ben rodato, che però iniziava a riscontrare delle difficoltà. Lo stop forzato per il Covid non ha aiutato ed ha intaccato negativamente il morale della squadra. La partenza di Frasisti ha avuto un impatto forte sia sul gruppo, sia sui singoli. Era la nostra guida da anni, con la sua esperienza e la sua passione spesso indicava la giusta via ai ragazzi. Siamo stati costretti a voltare pagina all’improvviso e non è stato semplice.

Cosa vi ha penalizzato maggiormente in questo 2022?
Le difficoltà sono emerse sin dall’inizio della preparazione atletica in agosto con il primo infortunio grave subito da Matteo Arnaboldi, seguito dalla partenza del capitano Alessandro Veglio in autunno. Altri giovani elementi del roster ci hanno lasciato per motivi e impegni personali (studi e servizio militare). In gennaio l’ennesimo ostacolo, con la partenza di coach Frasisti. L’inserimento del nuovo allenatore non è stato semplice e il gruppo non ha dato le risposte attese. Una concatenazione di eventi a cui purtroppo si sono sommate anche le sconfitte sul campo, intercalate da qualche vittoria, purtroppo non sufficiente per risollevare il morale.

Alla fine avete deciso di separarvi da coach Mazzetto, è stata una scelta condivisa?
Dispiace per come sono andate le cose, ma abbiamo ritenuto fosse la scelta giusta per affrontare al meglio le ultime partite, sfide che di fatto avrebbero potuto garantire l’accesso ai playoff. Abbiamo provato a dare una scossa ai ragazzi e in parte è servito, perché la reazione c’è stata, ma purtroppo è stata insufficiente. Ringrazio coach Mazzetto per l’impegno con il quale ha affrontato la non facile sfida di riportare sui giusti binari una stagione complicata. Un grazie di cuore va anche a Maurizio Tonon, per essere stato sempre con noi, anche nei momenti più difficili, e per aver tentato il tutto per tutto guidando il gruppo nelle ultime gare stagionali.

Di punti positivi ce ne sono comunque stati. Cosa rimarrà da questa stagione?
Dobbiamo assolutamente ripartire dal bicchiere mezzo pieno: la crescita dei nostri giovani è un elemento centrale in prospettiva. Hanno avuto parecchio spazio, in particolare nelle fasi finali del campionato, e questo è positivo. Un fattore che, unito al consolidamento dei giocatori più esperti, ci darà il giusto slancio per ripartire.
Altro elemento importante è il coinvolgimento del nostro pubblico, sia attraverso i social media e le piattaforme digitali (le partite venivano trasmesse anche in live streaming) sia attraverso la presenza al Palapenz. Il comitato SAV Basket ha inoltre dimostrato grande affiatamento: anche nei momenti più complicati, i colleghi hanno risposto presente, supportando lo svolgimento di una stagione non facile. Sono questi i principali elementi positivi emersi.

Si sta già lavorando per il prossimo anno?
Insieme ai ragazzi abbiamo deciso di concederci una settimana di pausa, ma a livello societario stiamo già lavorando per programmare la prossima stagione. Occorre ricaricare in fretta le batterie e ripartire dalla certezze emerse in particolare nell’ultima parte di stagione. Vogliamo essere pronti per un rilancio che deve partire dai nostri ragazzi e dal loro entusiasmo. Ritengo che i presupposti siano buoni, ora occorre lavorare insieme a loro.

Qual è l’identikit dell’allenatore che state cercando?
Stiamo facendo le valutazioni del caso, ma posso già confermare che ci focalizzeremo su un profilo che lavora molto con i giovani e che conosce bene il campionato di prima lega nazionale. Il proseguimento del percorso di crescita dei ragazzi che escono dal vivaio della Pallacanestro Mendrisiotto rappresenta un elemento centrale in prospettiva. Dovremo dunque essere bravi ad integrare man mano i ragazzi delle giovanili nelle attività della prima squadra. Serve una figura che sia in grado di consolidare il loro percorso di crescita tecnica, umana e caratteriale, integrando gli elementi più giovani con i giocatori più esperti.

Cosa possono aspettarsi dalla prossima stagione i tifosi della SAV Vacallo?
Siamo ancora in fase di pianificazione, ma certamente la mancata qualificazione ai playoff costituirà uno stimolo per riorganizzare le attività e ripartire con maggiori motivazioni. Dovremo essere bravi a guardare avanti, insieme ai nostri sostenitori e ai nostri tifosi, verso possibili nuovi traguardi, per gettare le basi necessarie alla ulteriore crescita del nostro movimento cestistico.

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